Forse non esattamente il più chiaro concetto di “viver
bene”, ma attenzione, da qui comincia la nostra storia…
Prima fu il turno delle borchie al pavimento. Colpo di
genio: per evitare il “fastidioso” spettacolo si fecero dei “civili” buchi al
pavimento (giusto sotto la scalinata vincolata) e vennero applicate le suddette
placche di rame, sulle quali non era più così semplice roteare sulla testa. Poi
arrivò la chiusura del passaggio (con scalinata vincolata): per “ridare vita”
al centro di Milano l’area viene ceduta al megastore di una famosa marca di
vestiti.
Milanesi, volete usare il passaggio? Potete dalle 9.00
alle 20.00.
GENI. QUESTO SI' CHE E’ VIVERE BENE.
PSS - Post Scritptum Serio -
Giusto per essere chiari, il Muretto era senza esagerare una delle massime espressione della cultura Hip Hop italiana. Domandone da 1000 punti: perché all'entrata del PAC ci sono gli sticke di BLU, alla Fabbrica del Vapore si dedica una mostra-proiezione al documentario Exit through the gift shop (con un anno di ritardo, ma grande successo di pubblico) e a febbraio è stata realizzat una bellissima mostra di Ozmo al Museo del Novecento (a non più di 500mt dal Muretto)? Era così necessario metterli in gabbia?
Milano - Corso Vittorio Emanuele 24-28
PSS - Post Scritptum Serio -
Giusto per essere chiari, il Muretto era senza esagerare una delle massime espressione della cultura Hip Hop italiana. Domandone da 1000 punti: perché all'entrata del PAC ci sono gli sticke di BLU, alla Fabbrica del Vapore si dedica una mostra-proiezione al documentario Exit through the gift shop (con un anno di ritardo, ma grande successo di pubblico) e a febbraio è stata realizzat una bellissima mostra di Ozmo al Museo del Novecento (a non più di 500mt dal Muretto)? Era così necessario metterli in gabbia?
Milano - Corso Vittorio Emanuele 24-28
..2 sono i motivi. Secondo me.
RispondiEliminaDove ci sono i negozi l'attenzione deve focalizzarsi sulle vetrine, i flussi di persone non devono essere interrotti. Il fatto che chi guarda i'breaker' guarda inavvertitamente anche le vetrine è una forma di marketing che sfugge al caponegozio. Per questo New York è New york e Milano è Milano.
Il secondo motivo è che destiniamo gli spazi a una funzione, convinti che la gente sia come le statuette che popolano il presepe. Solo che nel presepe ci sono pecore e pastori ma non breaker.
D'accordissmo con te in generale, ma a Milano è successo qualcosa di peggiore, il passaggio in questione è stato chiuso da un "intervento" architettonico e trasformato in un megastore... di fatto non esiste più...
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