lunedì 17 giugno 2013

STAY URBAN #7 - Sereno A Milano 2013



I ragazzi del Circolo ARCI L’impegno di Milano, dopo le fatiche e i successi dell’edizione zero del 2012, bissano il proprio piccolo ma divertentissimo festival estivo Sereno a Milano.

Lo fanno, come l’anno scorso, al CAM Pecetta, che altro non è che un parco con alcune strutture polifunzionali in gestione al Comune di Milano, che per tre notti passerà nelle mani di un folto manipolo di eroi e volontari. Il tutto per offrire gratuitamente la musica di degli Amari e Sikitikis, di Paletti, dei Sad Side Project e di altri ancora.

Non ci sembra poco, visto il periodo che sta passando la nostra città e la difficoltà di offrire un intrattenimento all'altezza tra:
  • costi e burocrazia
  • incroci di veti di comitati di quartiere
  • ordinanze comunali
  • pregiudizi
  • idiozie
  • alberi da sradicare
  • campi rom da spostare non si sa bene dove e perché
  • altro.
La birra starà a pochi euro, il mojito raccontano sia il più buono di Milano, salamelle, falafel e altra piccola cucina. Il festival è raggiungibile con l'autobus 78, 90/91, o col tram 12. Oppure in bicicletta. Ma anche venendo in macchina non dovreste avere difficoltà a parcheggiare, vista la disponibilità di AMPI PARCHEGGI nelle vicinanze.

Qui la pagina del festival, e qui quella dell’edizione di quest’anno. Gli hashtag ufficiali su twitter sono #serenoamilano, #SAM2013 e #bellepecette, quest'ultimo a testimonianza che non mancherà materiale da rimorchio.

Oltre a tutto questo, possiamo garantire che noi ci saremo. Di sicuro.

martedì 11 giugno 2013

PROVVEDIMENTI - Lotta al gelato selvaggio

La giunta Pisapia comincia a fare retromarcia sull'ennesimo irragionevole provvedimento estivo di quelli alla sindaco sceriffo (che ricordano il poco rimpianto ex sindaco leghista di Treviso).

Il provvedimento sancisce, oltre agli orari di chiusura sempre più anticipati dei locali, anche il divieto di consumare fuori dagli esercizi commerciali dopo le 24. Se la cosa vi ricorda i provvedimenti kebappari di via Padova o per i pub e le birrerie, state sbagliando. Il provvedimento riguarda l'annoso gravissimo dramma delle gelaterie.

La giunta immobile su qualsiasi problema grave di Milano (mobilità, inquinamento, strade, verde, lotta alla criminalità organizzata, caro e carenza alloggi, crisi economica) si sveglia di notte, acchiappa il telefono rosso e delibera per risolvere il gravissimo, mai risolto problema delle gelaterie. Nello sproporzionato provvedimento è coinvolto naturalmente l'assessore alla sicurezza Marco Granelli che giustamente non può più tollerare gli hooligans che si affrontano a colpi di cono e panna montata per le strade e che abbandonano i superalcolici per darsi al pistacchio.

Pisapia, che si autodefinisce contro ogni evidenza 'di sinistra e liberale', vive fuori dalla realtà e cosa ancor più grave confonde vincoli e risorse. Per Pisapia la notte milanese è un incubo. Popolata di lupi e mostri deve essere in qualche modo fronteggiata. E i sogni del sindaco pullulano di catene, lucchetti, sceriffi e coprifuochi.

Pisapia non si è accorto che la vita notturna di Milano (discutibile per tanti versi), non solo è forse una delle poche attrattive che una città dall'aspetto sempre più periferico offre a eventuali turisti, ma compete alla grande con città ben più blasonate come Parigi, Londra e Barcellona.

Il sindaco sbaglia mille volte.
Sbaglia dal punto di vista economico: mettendo un tappo alle poche attività che generano profitto (anche al comune). Sbaglia a livello sociale: le persone che si divertono, schiamazzano e passeggiano non solo sono più serene, ma popolano le ore notturne aumentando la sicurezza di tutti. Sbaglia ancora nell'affrontare le cose al rovescio: se si creano 'assembramenti' (parole sue) di auto e persone davanti ai locali è forse il caso di facilitare la loro dispersione rendendo pedonali quelle vie (almeno la notte).
Se si è così preoccupati della folla in alcuni quartieri perché non si interviene per rendere migliori e più attraenti altri. Se si teme l'effetto ramblas perché si continua a costruire con un modello stile Shanghai.

A scuola, gli studenti non troppo dotati, svogliati o che proprio non ce la facevano, per tirare a campare sbirciavano dal foglio del compagno di banco. Insomma copiavano. Questo sindaco non riesce nemmeno a copiare. L'Europa offre modelli di sviluppo della città e soluzioni che fanno sbavare, ma Milano viene gestita come una frazione di campagna, con provvedimenti a brevissimo termine, fondati sulla reazione a pelle di persone impreparate.