lunedì 27 agosto 2012

MONS RIDENTE CITTADINA BELGA - Madre di Dio salvaci tu.

Mons, cittadina del Belgio francese ha l'aria di un paese segnato dalla decadenza economica. Purtroppo, all'abbandono dell'industria è seguito l'abbandono della ricchezza e di molta della popolazione. Quel che dispiace nel visitarla è che si percepisce che al fenomeno si stia accompagnando la disgregazione di un'ossatura culturale che doveva essere forte fino a pochi decenni fa. Il problema è che laddove si abbia abbandono, il primo a proliferare è il degrado.
Con i prossimi esempi non vogliamo insultare Mons, ma speriamo di mettere in guardia i suoi cittadini (nell'eventualità che qualcuno legga il post) e quelli di altre città che, non ci auguriamo, dovessero trovarsi nella condizione di quest'area depressa del Benelux.
Nel frattempo, non ci resta che pregare forte la Madre di Dio: Ave Maria, Ora pro Nobis.

 Abissi di acciaio: sì, è una citazione al primo libro della saga dei robot di Asimov, per chi non l'avesse letto si svolge in una Terra del futuro, i cui abitanti vivono sottoterra in gigantesche strutture d'acciaio che proteggono dalla variabilità climatica presente in superficie. A Mons stanno già provvedendo coprendo le bellissime casette tradizionali (vedi parte superiore della fotografia) con spropositate strutture di lamiera e vetro che, nel cercare di riprenderne l'antica geometria con tetto a spiovente, danno ancora più noia, con quell'aria del tipo: "Ti soffoco, però ti voglio bene".  
Ave Maria, Ora pro Nobis.

Tono su tono: eccolo qua un altro bell'intervento di restauro conservativo di pregio. In questo caso fortuna ha voluto che si trrovasse una casa antica, non ancora "restaurata" (a dx), di foggia molto simile a quella rimessa a nuovo (a sx). Non notate nulla? provate ad ingrandire la foto...ebbene sì: l'illuminato architetto della Pizzeria "La Palma d'Oro" ha fatto imbiancare con due rossi di tonalità pastello simile il suggestivo rosso naturale del mattone antico a vista. Ave Maria, Ora pro Nobis.


Non abbattete le barriere architettoniche: almeno se questo deve essere il risultato. Tra le vie della cittadina si trova infatti una villa in stile neoclassico, noiosa forse, ma almeno elegante nella perfezione simmetrica della sua facciata (vedi parte superiore della foto). Eppure anche nelle cose semplici si può sbagliare e quindi, dovendo scegliere come far entrare le persone con difficoltà di deambulazione, il progetto vincente è quello che prevede di costruire un gigantesco ascensore in vetro e acciaio bianco. Per chi non l'avesse notato, si prega di fare attenzione alle proporzioni con l'automobile parcheggiata. Ora, i diritti delle persone diversamente abili non devono essere messi in discussione, ma siamo certi che questa fosse l'unica soluzione? Mi vien da piangere, per tutto e per tutti.
Ave Maria, Ora pro Nobis.





Patrimonio Unesco e dell'Ostello della Gioventù: che il potere della Chiesa Cattolica fosse grande lo sapevamo, ma che potesse arrivare a tanto non potevamo immaginarcelo. Purtroppo la foto andrebbe letta alla araba, da dx a sx. Proprio a destra c'è infatti il Beffroi barocco (una specie di campanile), in restauro al momento della foto, nominato dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità. Spostandosi alla sua sinistra, seguendo la strada, si intravede da subito una struttura agghiacciante che sembra un po' il Museo della Shoa di Berlino, un po' il Museo del cantiere del Beffroi, ma poi si scopre essere l'Ostello della Gioventù di Mons. Ma vaffanculo, vah! Sembra una bara incrociata con una chiesa incrociata con un pugno in faccia! Tutti assieme:
Ave Maria, Ora pro Nobis.


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