Di solito mi compiaccio davanti a esempi di riuso e riciclaggio. Quando però il design dell'arrangiarsi è chiaro segno di strafottenza e provocatorio atto d'indecenza provo solo rabbia e sconcerto.
Ecco a voi il semaforo dei Flintstones. Dondolantemente sostenuto da resti di pavè e cemento in decomposizione ingabbiati in una piattaforma da vigile ormai inscheletrita. A condire il tutto spago e fil di ferro a profusione come fosse un pacco regalo. E sputo dei passanti, sempre più invogliati dalle istituzioni a tenere un atteggiamento civile.
Per la cronaca il semaforo in questione è lì da 10 anni o più. Anche quando per legge europea sono state cambiate le lampade non si è proceduto a una sistemazione.
A contorno, in subordine ma non troppo, la desertificazione delle aree verdi: vittime di calpestio, foglie morte mai rastrellate e deficit permanente di innaffiatura..come faranno all'estero ad avere quel verde là...misteri...
Testimonia: il cattivo gusto, il 'lasciar fare’, le cose sproporzionate, gli scenari bulgaro-apocalittici e anche quelle piccole cose che non riguardano la Pubblica Amministrazione ma che fanno parte della metà malata dell'indole italiana, dal disfattismo al poco senso del decoro, per esempio i balconi che diventano deposito e le fioriere dei bar morte, dove il verde scompare e rimane la tristezza. [TWITTER - @Inurbania]
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che bell'oggetto!
RispondiEliminae che buon vino!
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