venerdì 22 marzo 2013

MM - Talebanizzazione di Milano.

Qualcuno avrà notato che nelle ore di punta le MM (almeno la rossa e la verde) hanno tempi d'attesa quasi europei. Pensando che paghiamo il 33% in più del biglietto rispetto a 2 anni fa non è un risultato così appagante ma è pur sempre un piccolo passo avanti. Salvo poi avere la sfortuna di uscire dai ranghi e trovarsi a prendere la metropolitana appena fuori dai momenti caldi. A metà mattina si può aspettare un treno 7 minuti, idem nel mezzo del pomeriggio. Ma il bello arriva quando si pretende di viaggiare dopo le 20. I minuti di attesa possono essere 15. Anche 18-20 dopo le 21.

Il comune, con atteggiamento talebano, considera questi orari tabù per la circolazione. Qualcuno a Palazzo Marino sa far cinicamente bene i conti o vive molto distante dalla realtà milanese.

Se si tratta di perfida o crudele ragioneria, allora si è pensato che il grosso del flusso pendolare svanisce alle otto di sera. Pertanto i treni successivi sono considerati improduttivi. Certo che se il target di redditività contempla annuci al megafono come 'lasciar chiudere le porte', arti tranciati e ascelle ravvicinate, il ragionamento ha una sua logica. Logica discriminante e razzista però, se si pensa a tutti i lavoratori che rientrano tardi e non hanno la fortuna di condividere i turni del Comune di Milano.

Il dubbio però è che in giunta c'è qualcuno che si sente tanto Mosè, che scrive leggi basate sul buon senso e che condivide la saggezza di rincasare presto, di non svegliarsi tardi, di non perdersi il TG di Mentana, di comprare e usare la macchina. Qualcuno di questi snob impresentabili è nettamente convinto di condividere orari di lavoro arcaici con il resto della città, la quale invece rincasa con i lampioni accesi.

Questi personaggi che ci tengono lontani dall'Europa e così vicini ad alcuni paesi mediorientali sono vittima della loro stessa ristrettezza mentale, della loro ignoranza. Lontanissimi dall'idea di città moderna, con la scarsissima lungimiranza che ogni giorno evitano di mettere in atto, scavano un solco profondo tra Milano e le altre capitali europee (Londra, Parigi, Berlino).

La protesta civica ed incivile che naturalmente vi sconsiglio di seguire è scavallare una volta su tre i tornelli. In fondo state pagando un terzo in più di biglietto ma il servizio è lo stesso di quando pagavate un terzo in meno. Quando vi fermeranno, dandovi la multa, vi faranno notare quanto impegno hanno messo nel costruire in vent'anni dieci nuove stazioni. Amen.

Nella foto: gruppo di ragazze francesi attonite che guardando il tabellone si chiedono se alla fermata precedente degli artificieri stiano disinnescando su una bomba.




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