lunedì 18 marzo 2013

ASSAGO MILANOFIORI FORUM - Voeuja de laurà saltum ados.

Laura ti, patron, che mi no poss! Viene da rispondere ad Assago Milanofiori.

Al centro direzionale di MilanoFiori si vive l'aria pesante dei progetti mai realizzati fino in fondo: l'oasi di funzionalità lavorativa immersa nel verde, paradigma della migliore Italia del lavoro, quella targata PSI, si è trasformata in una cittadella, poco prosaica e molto operosa, da cui decine di migliaia di lavoratori dipendenti ad altissima specializzazione, dal lunedì al venerdì, con orari stabilissimi, vanno e vengono, saranno ormai 30 anni.

Potremmo raccontarvi che in tutta MilanoFiori non ci sia la raccolta differenziata, oppure far notare che metà dei palazzi sia su terreno del comune di Assago, e l'altra metà su quello di Rozzano, nell'intenzione mal dissimulata di dividersi oneri (urbanistici) e onori (tasse), oppure che i bar continuano imperterriti a battere pochissimi scontrini mentre la GdF cerca altrove i grandi evasori.


Potremmo, e forse lo faremo, ma oggi vogliamo scrivere del capolinea della Metropolitana Milanese, Linea 2, che volge a mezzogiorno: Assago Milanofiori Forum.


Ci abbiamo messo così tanto a scrivere questo articolo perché non sapevamo da dove cominciare. Ora però lo sappiamo.




La saracinesca all'imbocco delle scale che portano alla famosissima passerella, rotta. La sorte vuole che questa foto sia stata scattata un lunedì mattina. 

Welcome to Assago, qui la settima inizia così come continuerà: piegati a novanta.


E in effetti, c'è qualcosa di perfettamente progettuale in questa stazione della metropolitana: essa è perfettamente omogenea al Centro Direzionale in cui si inserisce. Nell'architettura brutalista e nelle dimensioni mostruose, questa specie di hangar lato autostrada ci ricorda la sproporzione tutta italiana tra il lavorare (male) per far funzionare qualcosa e il lavorare per offrire un posto dove lamentarsi del fatto che si lavora male.

Insomma. Assago Milanofiori Forum è la chiacchiera da bar che vince sulle lauree dei dipendenti delle multinazionali, è l'assessorato regalato alla zia dell'amica della sorella di una che è sposata con uno stronzo, è la promessa mai mantenuta, è la responsabilità che nessuno s'è mai preso.

E io, che ogni giorno, ormai da anni, mi incazzo come una iena per queste cose, ora voglio solo elencare alcune delle caratteristiche che fanno di questa stazione il posto che odio di più al mondo.

  • Costo del biglietto. Parto da questo perché è folle che raggiungere Assago costi 2.55€. Avete capito bene: dueeuroecinquantacinque. Il tutto perché siamo fuori Milano! Peccato però che quando hanno costruito il Centro Direzionale, l'hanno chiamato Milanofiori, come a rendere noto che si trattasse di Milano, e non di un altro posto dell'hinterland.

  • Disegno dei percorsi interni e esterni della stazione. Un architetto, che evidentemente non ha mai utilizzato i mezzi in vita propria, ha disegnato dei percorsi che obbligano l'utenza a passare attraverso non meno di due colli di bottiglia nel tentare di uscire dalla stazione, e questo dopo aver attraversato Milano in treni fatiscenti e pieni di gente. 


  • Atteggiamento ridicolo dell'ATM. Lo chiamo ridicolo nel senso che è meglio riderci sopra: il mondo intero sa che se, nell'utilizzo di una qualsiasi cosa, si trovano delle scorciatoie, dei facili miglioramenti, dei consigli da recepire, la cosa migliore è perlappunto recepirli in toto. ATM fa il contrario: blinda con guardie private le porte di sicurezza che i lavoratori la mattina aprono per non dover fare due inutili rampe di scale, scatena campagne del terrore a mezzo stampa, dando degli scrocconi ai propri utenti più affezionati e redditizi (vedi al punto Costo del biglietto e considerasi il fatto che i lavoratori di Assago hanno tutti l'abbonamento in tasca), ritarda all'infinito i lavori attorno alla stazione, così da umiliare noi moderni Fantozzi che ogni giorno dobbiamo realizzare che lavoriamo in un posto di merda.


  • Ma il bello è nei dettagli. In stazione ad Assago non è possibile acquistare titoli urbani, né dalle macchinette, né allo sportello ATM, questo perché siamo fuori dalla tratta urbana, esattamente come se in stazione Centrale non fosse possibile comprare un biglietto per Roma-Firenze. E poi, se c'è un concerto, potete star certi di trovare i controllori che verificano i biglietti di chi sta venendo al Forum, e a pochi metri i bagarini indisturbati a trasformare la passerella nell'area del proprio peggior mercanteggiamento.


Non ci si dica che non siamo propositivi, perché noi una proposta l'abbiamo: Assago Milanofiori Forum all'interno della tratta urbana, i costi in più (se ci sono) li sostengano in primis il Centro Commerciale, dopodiché le aziende e poi il forum. E soprattutto sia il Comune di Milano a intervenire se crede di dover difendere i propri lavoratori dipendenti specializzati.

Oltre a questo si potrebbe pensare a dei tornelli d'uscita e di entrata al livello della banchina del treno, e tutti sono più contenti.

Se credete, eh.

1 commento:

  1. Si capisce già percorrendo l'autostrada che questi enormi chalet di cemento non rappresentano una soluzione moderna di stazione della metropolitana.

    Quello che sconcerta di più è il doppio linguaggio che parla l'architettura Milanese. Se si tratta di opere pubbliche (si contano sulle dita di una mano) improvvisamente i materiali diventano cemento, i dettagli grossolani, l'improvvisazione regola, l'erba una fangaia, i bei colori smorti, l'ergonomia scogliosi, il benessere luminoso un neon puntato nell'iride, le segnaletica un rebus, l'Europa la Cecenia.

    Se tutto questo costasse meno potremmo farcene una ragione. Invece costa tanto e tante ulcere.

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